Come nel resto d’Italia, anche in Umbria l’affluenza per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza si è fermata ben al di sotto della soglia di validità: alle urne è andato infatti solo il 31,07% degli aventi diritto, un dato di poco superiore alla media nazionale (30,17%).
Unica eccezione nella regione è rappresentata dal piccolo comune di Paciano, dove ha votato il 51,38% degli elettori, unico quorum superato in tutta l’Umbria.
Per quanto riguarda i risultati, sui quesiti legati al mondo del lavoro i Sì hanno sfiorato il 90%, mentre sul tema della cittadinanza è stato registrato un maggiore dissenso: circa un elettore su tre ha votato No.
Nei comuni della Fascia Appenninica e dell’Alto Chiascio, l’affluenza si è mantenuta ovunque al di sotto della soglia del 50%, con percentuali disomogenee tra un centro e l’altro:
- Gubbio: 32,03%
- Costacciaro: 39,18%
- Sigillo: 35,66%
- Scheggia e Pascelupo: 28,38%
- Gualdo Tadino: 26,43%
- Fossato di Vico: 26,36%
- Nocera Umbra: 26,02%
- Valfabbrica: 22,37%
Per quanto riguarda gli scrutini, a Gualdo Tadino i SI sui quesiti sul lavoro hanno ruotato intorno al 90%, scendendo al 57% in quello sulla cittadinanza. Anche negli altri comuni si è registrato lo stesso andamento, con i SI del referendum sulla cittadinanza che vanno dal 52% di Scheggia al 61% di Gubbio a quasi il 63% di Costacciaro.














