“Convocherò le banche per capire quale sia il problema che si è determinato tra l’azienda e il sistema bancario in merito alla valutazione del piano industriale”. Così il viceministro Teresa Bellanova al termine dell’incontro s svoltosi ieri al Ministero dello Sviluppo Economico convocato in seguito alla decisione della Jp Industries di mettere in mobilità 400 dipendenti. Al tavolo hanno partecipato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria Fabio Paparelli e i sindaci delle città interessate: Giancarlo Sagramola di Fabriano, Massimiliano Presciutti di Gualdo Tadino e Giovanni Bontempi di Nocera Umbra. Insieme al primo cittadino gualdese era presente anche l’assessore allo sviluppo economico Giorgio Locchi.
“A inizio settembre fisseremo un tavolo di confronto con il partenariato sociale – ha proseguito il viceministro – Ora però insisto nel chiedere all’azienda di bloccare la procedura di mobilità e di attivarsi per trovare soluzioni utili: del resto c’è ancora disponibilità per quanto riguarda l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Questa drammatizzazione – ha concluso Bellanova – non solo non aiuta, ma incide sul futuro dei lavoratori. Come Governo questo non lo permettiamo”.
“E’ stato un primo incontro – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Umbria Paparelli – sicuramente utile per esaminare ogni aspetto di questa vicenda che dal 29 luglio ha portato all’inatteso avvio delle procedure di messa in mobilità per quattrocento lavoratori della ex Merloni. Abbiamo riscontrato totale condivisione di intenti di tutte le parti, dal Ministero, alle Regioni fino ai Comuni interessati e la volontà del governo di percorrere tutte le strade per una positiva composizione della vicenda, tenuto anche conto degli strumenti attivati nel contesto dell’accordo di programma per la reindustrializzazione dei territori umbro – marchigiani coinvolti nella crisi della ex Antonio Merloni».
Intanto oggi a Fabriano si terrà un primo faccia a faccia tra i sindacati e Porcarelli. “L’imprenditore – sostengono Fiom, Fim e Uilm – dovrà scoprire le sue carte: è arrivato il momento della chiarezza e soprattutto di rispettare gli impegni presi nei confronti dei livelli occupazionali”.