5 luglio 1944.
Una jeep dell’esercito inglese del 12° Lancieri scende dal monte Serrasanta proveniente dal versante orientale con al seguito il parroco di Serradica don Ermete Scattoloni, originario di Sigillo.
Scende per via della Rocca, le scalette del Reggiaro e arriva nel cuore della città di Gualdo Tadino.
Il capitano inglese è ricevuto in comune dal capo dei patrioti di Gualdo Tadino Aldo Grassi e dall’avvocato Carlo Angelo Luzi per conto del CLN. Dichiara la città occupata per conto di Sua Maestà britannica e l’affida in presidio ai partigiani, ripiegando a Foligno dove sono attestate le truppe alleate.
Fra i tedeschi in ritirata, che quattro giorni prima avevano trucidato nella piazza centrale quattro partigiani come rappresaglia per un assalto ad un camion di rifornimenti tedesco, e i liberatori fermi a Ponte Centesimo, per qualche giorno Gualdo Tadino è terra di nessuno.
Poi, quando gli ultimi occupanti si ritirano dopo aver fatto crollare il “ponte novo” (nella foto dopo il bombardamento), registrando l’ultimo caduto sulla Flaminia presso Palazzo Mancinelli e sparando da Sigillo le ultime cannonate che raggiungono la città, con l’arrivo il 13 luglio del 12° Lanceri inglese si chiude per Gualdo Tadino la vicenda della seconda guerra mondiale, al termine della quale sarà impossibile un inventario delle vite perdute, delle sofferenze e dei danni materiali e morali.
(tratto da testi di Valerio Anderlini e Federico Uncini)