La Comunanza Agraria non si presenterà al tavolo allargato convocato dal sindaco di Gualdo Tadino e la querelle con Rocchetta sul rinnovo delle concessioni è destinata a prolungarsi per un tempo indeterminato. Poche ore prima della comunicazione dell’associazione presieduta da Nadia Monacelli, c’è stato un durissimo comunicato della sezione gualdese del Partito Democratico che in primis sollecita l’amministrazione comunale a richiedere “attraverso tutte le forme consentite dalla legge, nessuna esclusa, la restituzione dei costi che la città di Gualdo Tadino ha sostenuto come spese di personale e di investimenti sui beni oggi in gestione alla Comunanza Agraria che ammontano a circa 8 milioni di euro“.
Il PD intende anche richiedere alla Regione Umbria “la modifica della Legge Regionale sulle concessioni di acque minerali, in particolare relativamente ai canoni di concessione, rivendicando che la totalità dei fondi da essa incassati annualmente vengano versati nelle casse dei comuni interessati senza alcun vincolo di utilizzazione. Inoltre si chiede – recita la nota stampa del PD – di promuovere subito un incontro con gli altri comuni umbri in cui vengono coltivate concessioni di acque minerali al fine di condividerne la richiesta di modifica della Legge Regionale“.
“Riteniamo che queste azioni non siano più procrastinabili in quanto da oltre quattro anni si sta bloccando il più importante investimento nel nostro territorio. Coloro che governano l’arcaica istituzione della Comunanza, che non ha alcuna ragione di esistere, sono in gran parte pensionati, molti dei quali già dipendente pubblici, andati in quiescenza in giovane età, che evidentemente non sanno come passare il proprio tempo libero e come ricavarsi un ruolo. Persone a cui, alla luce dei fatti, non importa assolutamente nulla dei problemi di chi lavora e di chi il lavoro non ce l’ha“.
“Sarebbe interessante fargli provare cosa significa non prendere lo stipendio o non averlo – conclude il comunicato stampa – Forse acquisterebbero una maggiore sensibilità nei confronti anche dell’investimento Rocchetta. Inoltre a volte parlano di difendere l’interesse dei cittadini di Gualdo e altre volte precisano in modo puntuale di essere una istituzione privata. Noi vogliamo che al di sopra di tutto siano tutelati gli interessi dei gualdesi e non di poche persone, richiedendo in primis che vengano restituiti ai cittadini i loro denari spesi per la gestione e gli investimenti sul patrimonio oggi gestito da questa arcaica e inutile Comunanza Agraria“.