I pannelli fotovoltaici venivano rivenduti come nuovi, ma dovevano essere demoliti e smaltiti. Tutto è partito nel 2016 da Gualdo Tadino, con un’indagine che aveva coinvolto un’azienda di smaltimento di questi rifiuti speciali, la RaeeGest. La stessa azienda che stamattina si è vista arrivare i Carabinieri del Noe (Gruppo Operativo Ecologico) che hanno posto tutto sotto sequestro.
E’ stata, quella di oggi, un’operazione che ha visto coinvolte aziende in tutta Italia. I militari parlano di “sistema complesso e dedito alla gestione illecita di ingenti quantitativi di rifiuti”. Quasi 100 gli indagati di cui 5 sono stati arrestati. Di questi cinque, tre a Gualdo Tadino: il titolare dell’azienda Renzo Gatti e due sue dipendenti a cui erano state intestate altre ditte per vendere materiale elettrico, cioè i pannelli che dovevano essere demoliti.
Quaranta milioni di euro il valore dei beni sequestrate e 12 le società interessate. 300 tonnellate invece i rifiuti che erano stati “bloccati” tre anni fa, quando l’indagine è nata. Più che altro pannelli fotovoltaici arrivati da tutta Italia a Gualdo Tadino. In carcere anche un imprenditore di Siracusa e un altro di Treviso.
L’indagine è stata coordinata dai Carabinieri del Noe di Perugia e dal Nucleo Forestale, con la coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia.
Molti i reati contestati: dalla contraffazione al traffico illecito di rifiuti all’alterazione di marchi.
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