Un paesaggio quasi spettrale, nonostante le belle giornate dal clima mite e adatto a vivere quello che i gualdesi amano di più: la propria montagna. Tra le molteplici interruzioni delle nostre abitudini che questa pandemia ci ha costretti a vivere, quella di vedere una Valsorda deserta il giorno dell’Ascensione è stata tra le più deprimenti.
L’Ascensione è la “giornata della montagna” per tutti i gualdesi. Non vedere le centinaia e centinaia di persone bivaccare a Valsorda sabato e domenica è stato non solo anomalo, ma anche alquanto triste.
I gualdesi però hanno rispettato le regole. I provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale di concerto con gli organi preposti hanno funzionato, come si può vedere dalle immagini da noi girate stamattina. Valsorda è apparsa quasi deserta: solo qualche ciclista e trekker e nessuno è sembrato aver infranto le normative sulla circolazione delle automobili e sugli assembramenti.
I posti di blocco all’altezza della piscina comunale e lungo la “dritta” del Castagneto con Polizia Municipale e Protezione Civile, ci hanno parlato di due giornate tranquille e all’insegna soltanto di passeggiate a piedi e in bicicletta. Non sono mancati i controlli: nei dieci minuti in cui abbiamo sostato a Valsorda sono passate pattuglie di Carabinieri e Carabinieri Forestali, mentre una postazione della Croce Rossa vigilava sui giochi per bambini davanti al ristorante Clelia. Ristorante che ieri, sabato, ha chiuso alle 18 e che oggi purtroppo ha avuto pochissime prenotazioni. Un riscontro negativo che ha evidenziato ancora di più l’alone di tristezza, ma che dovrà servire da stimolo per una ripresa che speriamo non tardi ad arrivare e che tocchi anche le strutture ricettive del nostro Appennino.
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