Sarà un’edizione speciale online quella 2020 di Memorie Migranti Festival, l’evento giunto alla XVI edizione e curato dal Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti – Centro di Ricerca sull’Emigrazione Italiana, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, del Consiglio Regionale dell’Emigrazione e dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, in collaborazione con i media partner Erreti-Radio Tadino, Gualdo News, Trg Media.
Dall’esperienza del Concorso Video Memorie Migranti, il Festival si arricchisce di presentazioni di libri, dibattiti, letture e proiezioni sul tema storico dell’emigrazione italiana e riflette sugli scenari migratori di oggi. In riferimento al nuovo DPCM di contenimento della diffusione del coronavirus, gli eventi del Festival saranno disponibili attraverso la pagina YouTube Memorie Migranti Festival, la pagina Facebook Museo dell’Emigrazione Pietro Conti e attraverso i canali social dei media partner.
PROGRAMMA
Mercoledì 9 dicembre
Saluti
Massimiliano Presciutti, Sindaco di Gualdo Tadino
Barbara Bucari, Assessore alla Cultura Comune di Gualdo Tadino
Catia Monacelli, Direttore Museo dell’Emigrazione Pietro Conti
Presentazione delle pubblicazioni
“Quei bravi ragazzi. Temi e figure della letteratura italoamericana”
di Gianni Paoletti, docente di Filosofia e Storia
Foligno, Editoriale Umbra, 2020
Ventunesimo volume della collana “I Quaderni del Museo dell’emigrazione”. La letteratura italoamericana della seconda metà del Novecento ha narrato un mondo diviso a metà: fra più generazioni, fra due patrie, fra percezioni opposte dell’America e dell’Italia. Ma ha anche raccontato il sogno americano, la lotta contro il pregiudizio, il desiderio di assimilazione, il tormentato equilibrio di identità plurime, spurie o incerte, e persino il desiderio e l’avventura di un viaggio di ritorno nel paese di origine, spesso sconosciuto o quasi.
“Migrazioni e culture alimentari”
di Davide Paolini, Tullio Seppilli, Alberto Sorbini
Foligno, Editoriale Umbra, 2020
Ristampa del primo volume della collana promossa dal Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti”. Gli effetti prodotti dai grandi processi migratori sull’alimentazione: la trasformazione dei modelli alimentari degli italiani emigrati nelle Americhe al seguito della cosiddetta grande emigrazione e lo sviluppo e l’affermazione della ristorazione italiana fuori dal contesto nazionale.
Giovedì 10 dicembre
Scopriamo insieme …
Visita guidata al Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti
Il Museo dell’Emigrazione Pietro Conti nasce per sottolineare il patrimonio storico, culturale ed umano legato al grande esodo migratorio che coinvolse l’Umbria e l’Italia a partire dalla fine del 1800 e che ha riguardato più di 27 milioni di partenze. Gli operatori museali Andrea Ippoliti e Sara Sabbatini, vi condurranno attraverso un affascinante viaggio, che ripercorre le tappe salienti del Museo. Infine un breve cenno ad uno degli approfondimenti più richiesti dalle scuole di ogni ordine e grado: Italiani? Brutta gente! Come ci vedevano … come eravamo. Una riflessione sul tema della multiculturalità e sui fenomeni di razzismo e xenofobia di cui sono stati vittime gli italiani emigrati all’estero.
La genesi del fenomeno immigratorio in Italia. Il caso degli Jugoslavi transfrontalieri in Friuli-Venezia Giulia
A cura di Benedetta Fabrucci, studentessa Master “Immigrazione. Fenomeni migratori e trasformazioni sociali”, Università Ca’ Foscari, Venezia.. L’esperienza di tirocinio presso il Museo dell’Emigrazione Pietro Conti e l’attività di ricerca.
Venerdì 11 dicembre
L’emigrazione italiana? Storie di famiglia …
“L’emigrazione umbra in Argentina: il caso della famiglia Frondizi”
di Rocco Frondizi
Foligno, Editoriale Umbra, 2020
La famiglia Frondizi, soprattutto grazie alla storia dei tre fratelli più noti, Arturo, Risieri e Silvio, è ricordata ancora oggi come tra le più importanti ed influenti nel panorama politico, intellettuale, economico, culturale e sociale dell’America latina di oltre metà del secolo scorso. La figura di Arturo Frondizi, diventato Presidente dell’Argentina dal 1958 al 1962, è stata richiamata nei discorsi inaugurali degli ultimi due presidenti della Repubblica Argentina, per il carattere progressista delle sue politiche economiche. Risieri Frondizi viene spesso citato per il suo contributo all’universalità e alla libertà dell’istruzione, mentre Silvio Frondizi è ricordato tra i maggiori difensori dei diritti fondamentali della persona. Quella della famiglia Frondizi è una storia che comincia da lontano, in Umbria, a Gubbio, nella seconda metà dell’Ottocento, nel quartiere di San Martino.
“Un angelo in miniera”
di Sebastien Mattioli
Gruppo Albatros Il Filo, Nuove voci, 2020
La memoria è un bene troppo prezioso per essere sprecato, la storia non si cancella, soprattutto quella degli uomini, delle loro sofferenze, della loro voglia di riscatto.
Oggi più che mai, mentre nuovi sovranismi si mescolano a rigurgiti di un razzismo che pensavamo di aver sconfitto una volta per tutte, c’è bisogno di raccontare e tramandare le storie di vita di tanti nostri concittadini e conterranei che contribuirono a fare grande il nostro paese ed anche i paesi dove si recarono, vissero, morirono.