Presentato domenica scorsa nel parco della Rocca Flea di Gualdo Tadino il secondo libro della scrittrice gualdese Arianna Frappini “Il soldato che amava l’alba”.
È stato un pomeriggio piacevole di letteratura, incontri, cordialità e calore che si è aperto con l’introduzione di Sebastien Mattioli, che ha dato cenni biografici dell’autrice, introduzione resa assai più speciale dall’amicizia che lega i due da diversi anni.
È poi intervenuto il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, che si è complimentato con la scrittrice e si è augurato che presto si possa organizzare di nuovo l’iniziativa della cena al buio, particolare tipo di cena in cui a portare a tavola sono gli ipovedenti e i non vedenti, con i commensali che devono mangiare in una stanza completamente senza luce.
Dopo aver ringraziato tutti per l’aiuto e la presenza, ha preso la parola Arianna Frappini che ha trasportato il pubblico nel suo libro, ripercorrendo il racconto della nascita del libro, cioè da un sogno, da un gioco di bambine insieme alla nipote, fino alle pagine e al cammino, non sempre facile, che ha portato alla pubblicazione.
Ha letto alcuni passi che hanno dato un’idea dei temi più importanti di questo nuovo romanzo: la guerra, il valore, l’esigenza di essere sempre se stessi, l’amore, l’amicizia e la bellezza, data dalla forza, ma anche dalla fragilità, dell’umanità in generale e delle donne nello specifico e dell’importanza di tante di loro, soprattutto tre: l’intrepida principessa Anita, l’indecisa Irene e la coraggiosa Elisa.
Nel corso del suo intervento Arianna Frappini ha svelato che il libro avrà un sequel e ha dedicato anche un pensiero a tutte le persone che combattono le troppe guerre oggi presenti nel mondo e in particolare a quella più vicina che si combatte in Ucraina, sperando nella pace e nella libertà.