Duro attacco del gruppo consiliare “Rifare Gualdo” nei confronti dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco Massimiliano Presciutti, di cui si chiedono le dimissioni, in merito alla decisione di chiudere l’accesso all’area Rocchetta.
Secondo le consigliere di opposizione Simona Vitali, Cinzia Natalini e Chiara Casciani, il sindaco starebbe ostacolando l’accesso alle fonti in modo “arbitrario e pretestuoso”, utilizzando un’ordinanza esistente e un pericolo già noto per giustificare le sue azioni, colpendo i cittadini proprio durante un momento di festa per la città, il giovedì dei Giochi de le Porte, con metodi definiti da “padre padrone, dando colpe a destra e a manca senza prendersi uno straccio di responsabilità.”
Rifare Gualdo afferma che il progetto “Oasi Rocchetta” è stato bocciato dalla Regione e giace in soffitta da un anno (lo aveva anche scritto nei giorni scorsi in un post su Facebook la Comunanza Agraria “Appennino Gualdese”) e che la stessa Regione, scrive Rifare Gualdo, “più volte ha sollecitato l’azienda a fare quanto previsto dalla concessione”.
Le consigliere si chiedono come il sindaco non possa essere a conoscenza di questa situazione, soprattutto considerando che durante la campagna elettorale aveva promesso di sollecitare interventi e di gestire la questione con trasparenza. “Cosa ha sollecitato se non era a conoscenza della bocciatura del Paur (il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, ndr) che serviva per avviare il progetto? – si chiedono i membri del gruppo – La verità che non si vuole dire è una sola – prosegue il comunicato – carte alla mano Rocchetta spa non ha nessuna intenzione di effettuare i lavori intanto chiesti dalla Regione dell’Umbria per mettere in sicurezza l’area. Richieste trasmesse a Rocchetta anche a giugno e agosto scorsi.”
“Sono passati undici anni con lo stesso sindaco alla guida, e nulla è stato fatto, nonostante i ripetuti solleciti non certamente inviati dal nostro primo cittadino, che se ne guarda bene di affidare le responsabilità a chi le ha – sottolineano le tre consigliere – Stupisce che per mostrare i muscoli in vista delle scadenze elettorali, decida di chiudere i rubinetti ai cittadini, anziché sollecitare egli stesso l’azienda e richiamarla alle sue responsabilità. Un sindaco che non sta dalla parte dei cittadini si deve dimettere, non è in grado di occuparsi di loro con serietà e imparzialità.”
Rifare Gualdo fa sapere di aver inoltrato una richiesta di accesso agli atti per conoscere “per quale motivo Rocchetta non risponde ai solleciti della Regione, non incontra i legittimi proprietari delle terre interessate, ovvero l’ente Comunanza Agraria Appennino Gualdese, non ha corretto il progetto rigettato e non ha dato notizia, evidentemente, al Comune di Gualdo Tadino e alla comunità gualdese tutta. Vogliamo sapere per quale motivo i cittadini vengono privati del diritto di accesso alle fonti con la scusa di un rischio che, se esiste, c’è da undici anni e non da ieri. La bocciatura del progetto non aumenta il rischio idrogeologico, che rimane lo stesso, e non può giustificare l’interdizione all’area e l’interruzione di un pubblico servizio. A chi giova tutto questo se non all’azienda stessa che preleva indisturbata senza ottemperare agli obblighi previsti dalla concessione?”, tuona Rifare Gualdo.
Una volta ricevuta la documentazione richiesta, Rifare Gualdo intende richiedere la convocazione di un Consiglio comunale aperto per discutere della situazione “dove dettaglieremo tutti i risvolti della vicenda. I cittadini devono sapere cosa sta succedendo e perché”, concludono le consigliere Vitali, Natalini e Casciani.