Botta, risposta e controrisposta sul tema del bilancio. Dopo la dura reazione della lista “Presciutti Sindaco-Gualdo 2030“ seguita alla richiesta di convocazione della Seconda Commissione Consiliare da parte del gruppo di minoranza Rifare Gualdo, ecco che quest’ultimo ha diramato un comunicato stampa in cui afferma che “la realtà emersa in Commissione è ben diversa dalla smentita divulgata dalla maggioranza“.
“La nostra richiesta – scrivono le consigliere Vitali, Casciani e Natalini – è servita solo ed esclusivamente a ottenere documenti non disponibili, altro che “allarmismo ingiustificato”. E i molti “non so”, “non ricordo”, “devo approfondire”, “fatemi un elenco”, “è una questione annosa” sentiti in risposta alle nostre domande lasciano presagire non l’efficienza di un’amministrazione trasparente, ma l’imbarazzo di chi non sa o fa finta di non sapere come vengono gestite le risorse pubbliche. Affermare che i conti sono in ordine mentre in Commissione non si è portato nulla, se non le buone intenzioni degli uffici, è quantomeno coraggioso. Senza dati, senza documenti e senza risposte, sarebbe difficile anche fare ironia, figuriamoci asserzioni di merito“.
“Abbiamo posto questioni fondamentali – dicono da Rifare Gualdo – le sponsorizzazioni e le pendenze di sponsor che non hanno onorato gli impegni, l’ammontare del patrimonio netto, l’indebitamento, il capitolo delle alienazioni, la struttura del DUP, l’aumento previsionale delle anticipazioni di cassa, il ricorso al credito e la questione “Granaio”. Tutti temi che, evidentemente, la maggioranza non conosce minimamente, come dimostrato dal loro atteggiamento durante la Commissione: silenziosi, visibilmente perplessi, incapaci di comprendere la natura delle nostre osservazioni. Avrebbero fatto miglior figura a restarsene in silenzio fino alla fine, invece di provare a giustificarsi con un comunicato ridicolo e pieno di inesattezze. Le poche risposte arrivate sono state interamente delegate alla dirigente, segno evidente che né la giunta né i consiglieri sapevano cosa dire. Ed è proprio per rispetto del lavoro degli uffici che abbiamo voluto ribadire un concetto semplice: nessuno mette in discussione la parte tecnica dei documenti contabili. Le nostre valutazioni non riguardano la correttezza formale, ma gli aspetti politici delle scelte che incidono direttamente sulla tenuta finanziaria dell’ente. Ma questo, evidentemente, sfugge a chi governa il Comune“.
Secondo la lista di opposizione, la maggioranza ricorre ad etichette, perché “non sa quello che dire“. Dimostrazione è “il solito cliché dell’“estrema destra”, come se la preparazione, la fermezza e il senso di responsabilità fossero un problema, un demerito o, peggio, un inutile orpello. Rispediamo al mittente l’ironia, noi ci occupiamo di cose serie. Questo è il livello del dibattito che vogliono imporre: non potendo difendere le proprie scelte, cercano di spostare l’attenzione su una polemica politica di bassa lega, insultando persone che svolgono il proprio compito“.
“Eppure, in Commissione si sono precipitati in massa, giunta e consiglieri al completo (ad eccezione di Gramaccia), segno evidente della loro preoccupazione. Preoccupazione che si è trasformata in imbarazzo quando è stato chiaro a tutti che non sapevano di cosa si stesse parlando. Ed è proprio questo che lascia sconcertati: hanno votato in blocco il bilancio, ma non ne conoscono nemmeno i capitoli principali. Se pensano di liquidare la questione con attacchi personali e dichiarazioni prive di contenuto, si sbagliano di grosso. Noi studiamo, analizziamo e pretendiamo risposte. Loro, invece, arrancano, balbettano e cercano di nascondere la loro impreparazione dietro polemiche sterili, facendosi scrivere da altri quello che non sanno dire nelle opportune sedi“.
“Ora avremo finalmente accesso ai documenti – concludono Vitali, Casciani e Natalin – e li esamineremo con attenzione. Poi vedremo chi fa allarmismo e chi, invece, ha qualcosa da nascondere. Che si preparino: la verità, prima o poi, viene sempre a galla“.