“Oggi cerchiamo di trovare risposte scientifiche alle esperienze di pre-morte grazie a un gruppo multidisciplinare con fisici, medici e tutti quelli che possono dare una credibilità a questi fenomeni. Negli ultimi 10 anni 40mila persone hanno dichiarato di aver vissuto esperienze di pre-morte e la scienza deve fare la sua parte per dare concretezza a questi fenomeni, capirli e conoscerli. E’ un obiettivo arduo, ma ci riusciremo”.
Lo ha detto Francesco Sepioni, medico gualdese di emergenza-urgenza della Asl Umbria 1 e autore del libro ‘Al Confine con l’Aldilà’, che nei giorni scorsi ha moderato il convegno ‘Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti’.
L’incontro, che si è tenuto a Roma presso il prestigioso Centro Studi Americani organizzato dall’associazione Simedet, ha affrontato un tema complesso e affascinante come quello delle esperienze di pre-morte (Near-death experiences, Nde), delle esperienze extracorporee (Out-of-Body experiences, Obe), non tralasciando la fenomenologia e i cambiamenti del soggetto successivamente all’esperienza in oggetto.
Fenomeni che, pur essendo stati documentati in varie culture ed epoche storiche, continuano a suscitare grande interesse sia nel mondo scientifico che in quello religioso.
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Tra i partecipanti anche l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il dottor Sepioni, che due anni fa aveva parlato di questo argomento anche su Rai1, è stato il direttore scientifico del convegno, nato con l’intento di approfondire la tematica non solo dal punto di vista medico e neuroscientifico, ma anche con una lente antropologica e spirituale, offrendo così una riflessione articolata e multidisciplinare.
L’incontro, molto partecipato, ha avuto una vasta eco sulla stampa e sui media nazionali.
“Ci sono tre casi documentati e comprovati a livello scientifico – ha detto ancora Sepioni – Uno, risalente al 2011, ha avuto come protagonista una persona intubata, priva di attività cardiaca e respiratoria, che incredibilmente ha visto e sentito la propria rianimazione. La persona, dopo essersi ripresa, ha raccontato le parole dei medici che lo rianimavano e ha perfino indicato dove era stata messa la protesi dentaria che un’infermiera aveva rimosso dalla sua bocca”.