Gli studenti di Nocera in marcia per la legalità con il testimone di giustizia Rocco Mangiardi

Nessuno nasce buono o cattivo, ma sono gli incontri lungo il cammino della vita a fare la differenza”.

Questo il messaggio di speranza e legalità che Rocco Mangiardi, testimone di giustizia, ha rivolto agli studenti dell’Istituto Superiore “Sigismondi”, sottolineando l’importanza dell’esempio e dell’impegno, se si vuol dare forza alle parole.

Gli studenti nocerini hanno avuto l’opportunità di fare un incontro importante, conoscere la storia di un uomo coraggioso che ha spezzato il silenzio dell’omertà, alzando la testa e denunciando i suoi estorsori.

Come ogni primo giorno di primavera, Nocera Umbra ha rinnovato il suo impegno di “città libera” e, in segno di rinascita contro l’indifferenza e l’illegalità, la marcia degli studenti, punteggiata da bandiere e cartelloni colorati, ha attraversato le vie della città per testimoniare il dovere di una forte responsabilità collettiva.

Il corteo, a cui hanno partecipato anche i ragazzi delle terze medie di Nocera Umbra e Valtopina, si è raccolto poi all’Auditorium Cottoni, dove alla presenza del sindaco di Nocera, Virginio Caparvi, del Tenente dei Carabinieri della Compagnia di Gubbio, Giacomo Fata, del rappresentante di Libera Umbria Alessio Venturini e dell’ospite d’onore, il testimone di giustizia Rocco Mangiardi.

Il dirigente scolastico Leano Garofoletti ha dato inizio ai lavori della Giornata della Memoria e dell’Impegno, ricordando come la scuola educhi e istruisca non solo con i libri, ma con l’esempio, e conoscendo le storie di uomini coraggiosi, si può costruire un mondo migliore.

Un appuntamento che si rinnova ogni anno, che ogni volta assume un significato importante e che “oggi la voce di coraggio di Rocco Mangiardi chiama ognuno di noi ad impegnarsi ad essere vicino al più debole, al più fragile, perché la giustizia si costruisce nella quotidianità”, come ha sottolineato il sindaco Caparvi.

La scuola di Nocera Umbra, testimone del progetto “Voci di coraggio“, si distingue per essere attenta e saper guardare con occhi che osservano e che non vedono solamente le necessità della società.

Il rappresentante dell’Arma dei Carabinieri ha sottolineato la stretta collaborazione che da tempo lega le forze dell’ordine e la scuola per diffondere la cultura della legalità.

“Combattere la paura e l’indifferenza che danno forza alla criminalità – ha affermato Alessio Venturini di Libera Umbria – è di fondamentale importanza per preservare quel bene collettivo a cui tutti siamo chiamati“.

I ragazzi hanno poi presentato i loro lavori con cui quest’anno hanno conosciuto storie di uomini coraggiosi, come il giudice Rosario Livatino e Piero Nava, il primo testimone di giustizia grazie al quale vennero individuati gli autori dell’omicidio del magistato.

La collaborazione con la giustizia rappresenta un fattore determinante, attraverso il quale lo Stato riesce a conoscere i sistemi criminali dall’interno e a individuare gli strumenti più adeguati e i metodi più efficaci per combatterli“, ha evidenziato l’organizzatrice dell’evento, la professoressa Gina Scattolini.

Lo Stato assicura protezione a quanti collaborano con la giustizia e ai loro familiari “e lo Stato c’è – ha ricordato Mangiardi – quando ci sono i cittadini”.

Dopo aver dato lettura dei nomi delle vittime della mafia al suono del violino, i ragazzi hanno ascoltato con estremo interesse il racconto che Rocco Mangiardi ha fatto della sua vita che doveva essere quella di un semplice e onesto cittadino, ma che lo scontro con la criminalità ha trasformato in un esempio di coraggio e senso civico.

Vibranti le parole con cui ha invitato gli studenti a far sentire la propria voce sempre e in ogni circostanza, perché anche i nemici più potenti possono essere sconfitti, concludendo che “in tribunale ho capito che il mio dito puntato valeva molto più delle loro pistole”.

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Redazione Gualdo News
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