E’ stato presentato ieri, giovedì 12 giugno, il primo volume dell’opera postuma dello storico Sergio Ponti, scomparso lo scorso anno, dal titolo “L’Accademia del teatro in Gualdo Tadino e il teatro Talia” (Diadema Edizioni). Il libro parte dalle prime tracce di spettacoli teatrali che, verosimilmente, potrebbero aver avuto inizio nella romana Tadinum, fino alla metà dell’800. Nel secondo volume, previsto per fine anno/inizio 2026 la storia arriverà fino ai giorni nostri.
Alla presentazione sono intervenuti il direttore responsabile della nostra testata, Marco Gubbini, il figlio di Sergio Ponti, Gabriele, lo scrittore ed editore Mario Fioriti e il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti.
“Il mio lavoro è stato minimo – ha detto Marco Gubbini, che ha curato la revisione del testo – Ho trovato già tutto ben confezionato e scritto in un italiano elegantissimo. Quest’opera può sembrare un saggio, ma non lo è. Dentro c’è sì il teatro, ma è principalmente una storia a tratti inedita della nostra città”.
Gubbini ha anche svelato altre eredità letterarie che Sergio Ponti ci ha lasciato: un’opera finita che presto vedrà la luce grazie a Daniele Amoni, “La Banda Comunale e la Scuola di Musica a Gualdo Tadino dalle origini ai giorni nostri” e altre due ricerche che sono purtroppo incompiute, “Le chiese sotto la parrocchia di Rigali (da San Martino in poi…)” e “La Città muraria, la Rocca Flea e le sue fortificazioni (La città imperiale nei disegni di Federico)“.
Gabriele Ponti ha parlato della figura del padre con grande commozione, raccontando come la ricerca e la scrittura fossero la parte predominate delle sue giornate.
Il sindaco Presciutti ha ricordato l’incontro con Sergio Ponti e Mario Anderlini nel 2014, quando gli fu sottoposto “con grande passione e altrettanta preoccupazione il tema del recupero del teatro”.
Mario Fioriti, editore del libro, ha tracciato una sintesi dell’opera sottolineando anche lui come questo sia un testo storico che riguarda l’intera città di Gualdo Tadino ed esortando l’amministrazione comunale a far vivere ancora di più il luogo. “Difficile trovare città che abbiano speso così tanto per un teatro. Mi piacerebbe sia sfruttato in maniera totale, per tutti gli scopi a cui i teatri erano adibiti fin dalle epoche antiche”.