GUALDO TADINO – A poche ore dall’annuncio dello stanziamento di 2,5 milioni di euro per la prima fase del recupero dell’area ex Calai e dell’inizio dei lavori, previsto però non prima del 2019, i gruppi di centrodestra cittadini tuonano contro l’amministrazione, accusandola di voler spacciare un “banale trasloco” per un progetto di valorizzazione.
“È appena il caso di osservare – recita il comunicato stampa congiunto di Forza Italia, Morroni Sindaco e Fratelli d’Italia – che da un’amministrazione in linea politica con la Regione ci si aspettava qualcosa di più sostanzioso ed importante che un semplice trasloco“.
I gruppi continuano a definire scellerata la scelta di demolire la cosiddetta “stecca”, una delle palazzine all’interno dell’area dell’ex nosocomio gualdese. “Una scelta che va in direzione opposta rispetto alla tanto sbandierata valorizzazione dell’intera area” – dicono, ricordando che in questo edificio sono stati eseguiti interventi di adeguamento sismico dopo il sisma del 1997. “Interventi finanziati con soldi pubblici, ed ora, come se nulla fosse, si preferisce demolire mandando in frantumi ingenti risorse pubbliche e decenni di storia locale. Solo menti prive di amore e interesse per la nostra città potevano anche solo immaginare una cosa del genere. Per la Regione la demolizione è certamente la soluzione più facile ed economica, dato che ben maggiore sarebbe l’esborso cui dovrebbe far fronte per una seria messa in sicurezza dell’intero complesso, in linea con le vigenti normative antisismiche ma, volente o nolente, ciascun soggetto pubblico deve assumersi le proprie responsabilità. E se alla Regione spettano determinate competenze, vi deve far fronte senza inventarsi delle comode scorciatoie“.
Forza Italia e gli altri gruppi portano ad esempio altre realtà umbre. Per Città della Pieve sono state stanziate somme importanti per il recupero dell’ex ospedale. A Gubbio verrà realizzata la Cittadella della Salute. “Questa Amministrazione ha ridotto la nostra città a frazione di Gubbio” – tuonano – Solo qui ci si arma di piccone e si demolisce. Tutto ciò ha dell’incredibile!”
La nota stampa, a firma di Roberto Morroni, Erminio Fofi, Silvia Minelli e Franco Palazzoni, esterna anche il timore che si profili un’altra opera incompiuta. Ciò alla luce di quanto dichiarato dal sindaco Presciutti: “… con Regione e Asl, che ha già in bilancio risorse certe per il primo stralcio. Altri fondi potrebbero arrivare all’alienazione delle due palazzine, i cui proventi dovranno servire alla valorizzazione dell’ex ospedale…”
“In un momento di grande crisi economica – conclude il comunicato – dove l’attività immobiliare è drammaticamente ferma ed è miseramente tramontata anche la realizzazione della caserma dei Carabinieri, ci sembra altamente improbabile riuscire a vendere le due Palazzine Rosa al prezzo stabilito nel piano di valorizzazione, cioè 1,6 milioni di euro. Ciò in considerazione del fatto che il probabile, o meglio l’improbabile quanto incauto, acquirente dovrebbe intervenire ulteriormente per trasformarle in qualcos’altro. In conclusione l’importo stanziato da Regione ed Asl garantisce solo il 1° stralcio dei lavori ci sembra ben poca cosa per un’Amministrazione che si propone di realizzare un’opera che dovrebbe caratterizzare il futuro della nostra città“.