Ancora nessuna definitiva chiarezza sulla questione del diradamento della pineta di Sascupo a Gualdo Tadino. Al comunicato in cui la Comunanza Agraria Appennino Gualdese aveva definito, quasi chiudendola, la vicenda come “regolare, legittima e conforme“, era seguito il chiarimento del sindaco Massimiliano Presciutti, che bollava la faccenda come ancora oggetto di accertamenti, con tanto di pubblicazione della convocazione del Commissario agli Usi Civici per il prossimo mese di ottobre.
In pratica il Commissario accerterà se i terreni in questione hanno o meno natura demaniale civica. Se la hanno, per l’affidamento del taglio della pineta si sarebbe dovuto procedere ad una procedura di evidenza pubblica. Cosa in cui si è “apparentemente in difetto“, secondo l’ordinanza di convocazione del Commissario aggiunto Antonio Perinelli.
In attesa di ottobre, a rettificare e chiarire un altro passaggio del comunicato della Comunanza Agraria, è arrivata alla nostra redazione una mail di Maurizio Conticelli, dirigente della Agenzia Forestale Regionale, presente alla riunione del 9 maggio scorso, che riportiamo integralmente.
Ecco le parole di Conticelli:
“In merito agli articoli di stampa apparsi su Gualdo News del 10 maggio 2019 ritengo opportuno fare delle precisazioni:
– Sono un dirigente con funzioni tecniche dell’Agenzia Forestale Regionale, ente istituito dalla Regione Umbria con L.R. 18/2011, ove i poteri di gestione, controllo e di rappresentanza legale sono demandati alla figura dell’Amministratore Unico.
– Ho partecipato alla riunione del 9/5/2019 su invito del dirigente del Servizio Foreste della Regione Umbria in quanto impegnato in altre attività, fermo restando che spettano all’Agenzia Forestale Regionale le funzioni di collaudo delle utilizzazioni boschive di enti pubblici e di proprietà collettive (art. 21 del R.R. 7/2002).
– Durante la riunione suddetta ho illustrato le linee di politica forestale che tendono a salvaguardare e migliorare la biodiversità degli ecosistemi forestali e l’insediamento e lo sviluppo delle specie autoctone, soffermandomi inoltre sui principali aspetti normativi che demandano alle Comunità Montane l’esercizio delle principali funzioni amministrative in campo forestale, comprese quelle riguardanti l’approvazione dei progetti per interventi selvicolturali; ho inoltre rimarcato l’importanza della pianificazione forestale, peraltro obbligatoria per gli enti pubblici e per le proprietà collettive, ai fini della gestione sostenibile del patrimonio forestale e della necessità che le scelte ivi contenute siano adeguatamente partecipate presso le comunità locali.
– Ho poi preso atto della esistenza di un piano di gestione forestale, sebbene scaduto in epoca recente e dell’iter autorizzativo seguito riguardante il progetto in questione, con particolare riferimento alle autorizzazioni acquisite ai fini forestali e paesaggistici, come pure dell’assenza di un parere ai sensi del DPR 357/1997 in quanto l’area interessata non ricade all’interno di un sito della Rete Natura 2000.
– Non mi sono invece pronunciato sulla regolarità dei lavori in corso, come sembrerebbe trasparire dal comunicato della Comunanza Agraria (“… i lavori sono condotti a regola d’arte”), limitandomi ad osservare, sulla base di un breve sopralluogo svoltosi la mattina stessa e limitato dalla presenza di condizioni di piovosità, che il numero delle piante rilasciate, rispetto a situazioni critiche rilevate in altre zone dell’Umbria, sembrava migliore; mi sono invece riservato di compiere ulteriori verifiche, qualora rientranti nella competenza dell’Agenzia Forestale Regionale e comunque fatte salve le funzioni di controllo spettanti agli organi di sorveglianza”.
© ALCUNI DIRITTI RISERVATI