Una scoperta, definita di grande rilevanza naturalistica e ambientale, è stata annunciata in località Rasina, nel comune di Gualdo Tadino, un’area già nota per il suo elevato pregio ambientale.
La segnalazione, in prossimità dell’antica Flaminia, riguarda la presenza del Tritone Crestato Italiano (Triturus carnifex), una specie protetta di anfibio già presente nel laghetto di Valsorda la cui tutela è regolata da normative europee e nazionali.
Il ritrovamento è stato segnalato dalla ricercatrice Mara Loreti, in seguito a una segnalazione di un cittadino gualdese.
La zona umida di Rasina è caratterizzata da una ricca rete idrica composta da sorgenti, ruscellamenti e dal torrente omonimo.
“Quest’area – fa sapere l’Associazione Naturalistica Gualdese – attraversata da rotte migratorie di avifauna di interesse comunitario, si trova in prossimità della ZSC (Zona Speciale di Conservazione) Monte Maggio-Monte Nero, parte della rete Natura 2000, e svolge un ruolo cruciale nella conservazione degli habitat e delle specie.”
Secondo la Commissione Ambiente dell’Unione Europea, le aree esterne alla Rete Natura 2000, come Rasina, contribuiscono in modo significativo alla connettività ecologica e alla tutela degli habitat, offrendo rifugio e spazi di espansione per molte specie.
“La zona – evidenzia l’associazione – è stata mappata dalla Lipu e BirdLife International come sensibile e inadatta alla realizzazione di impianti industriali come pale eoliche o fotovoltaico a terra, a prelievi indiscriminati delle acque e al taglio della vegetazione in prossimità e dentro le zone umide” che rischierebbero di compromettere la qualità ambientale preesistente.
Nell’area del ritrovamento, vicina alle sorgenti Padule e Gramaccia, sono presenti attività agricole, infrastrutture stradali e insediamenti industriali.
“Tuttavia – sottolinea Mara Loreti – la scoperta rafforza l’importanza di preservare questo ecosistema unico, adottando misure specifiche per evitare interventi impattanti, come il prelievo indiscriminato delle acque, il taglio della vegetazione e la costruzione di infrastrutture che potrebbero compromettere gli equilibri ambientali.”
La richiesta dell’associazione naturalistica è che che la presenza del Tritone Crestato e dell’intera area umida siano considerati nelle valutazioni di impatto ambientale relative a nuovi progetti infrastrutturali, inclusa la proposta di impianto eolico Gualdo Tadino/Nocera Umbra.
“Il ‘principio di precauzione’ previsto dalla normativa europea e dalle linee guida italiane impone la massima attenzione per evitare danni irreversibili agli ecosistemi locali”, viene sottolineato.