La scure della censura di Facebook cala ancora una volta su una mostra gualdese. Dopo quanto accaduto a “Seduzione e Potere” è ancora Vittorio Sgarbi ad essere vittima del social di Zuckerberg. Il post in questione si riferisce a “Meraviglia ed Estasi“, la personale di Luciano Ventrone inaugurata proprio dal critico d’arte lo scorso 15 aprile nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino.
Il post di Vittorio Sgarbi è stato censurato “in quanto contiene un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi”. Che poi sarebbero due bellissimi fondoschiena, dato che il percorso espositivo, oltre alle celebri nature morte, comprende anche due rari nudi, Il filo di perle e Intimi momenti, un momento di riflessione fisico sulla bellezza spirituale del corpo femminile, sulla sua splendida plasticità.
Ma, come afferma provocatoriamente Vittorio Sgarbi, “il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione. Si dice di chi vince, di chi ha successo, di chi ha buona sorte: ‘ha avuto culo’; ‘ha un gran culo’. E, ovviamente, il culo è il più universale obiettivo erotico. Lo documentano tutti i film di Tinto Brass. La ragione è semplice: il culo è maschile e femminile, in natura è il doppio dei singoli organi sessuali, ha il pubblico più vasto di amatori.”
Al Polo Museale di Gualdo Tadino sembra “incredibile che il più famoso social network censuri un nudo artistico, metafisico, quasi trascendente nella sua universalità, come quello del Maestro Luciano Ventrone. Questa non è pornografia, ma arte, bellezza pura. Non è pelle nuda bensì dipinta in una fusione di luce, forma, colore che rapisce i sensi dello spettatore“.
Vittorio Sgarbi in risposta esclama che “anche la Venere Callipigia del Museo Nazionale di Napoli punta tutto sulla ostentazione della sua parte posteriore, con tale convinzione da voltare la testa essa stessa per guardarsela in una irresistibile attrazione. Non diversamente fa l’Ermafrodito del Louvre, celeberrima scultura concepita, nella originale posa dormiente, per mostrare le forme del culo, nella evidente ambiguità del sesso”.
La mostra, promossa dal Polo Museale città di Gualdo Tadino, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, è organizzata dall’Associazione Archivi Ventrone ed è visitabile fino al 28 ottobre 2018.