Verrà ordinato sacerdote nel pomeriggio di sabato 29 giugno il gualdese Giordano Commodi (a sinistra nella foto). La cerimonia si terrà alle ore 18 nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia e ad imporre le mani sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. Insieme a Giordano entrerà a far parte del clero perugino anche l’assisano Giosuè Busti.
Entrambi i futuri presbiteri hanno frequentato il Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”. Attualmente Giordano, 39 anni, presta servizio nel fine settimana nella comunità parrocchiale di San Barnaba di Perugia. Ha studiato chimica e tecnologia farmaceutica e a pochi esami dalla laurea era stato assunto presso un farmacia di Torgiano dove ha lavorato per cinque anni prima di entrare in seminario.
Così racconta la sua vocazione: “Ho trascorso gran parte della mia infanzia a contatto con i frati Cappuccini del convento della Madonna del Divino Amore, vicino casa mia, ma nell’età adolescenziale mi sono completamente distaccato da qualsiasi percorso di crescita spirituale. Ho iniziato a riavvicinarmi a Dio durante gli studi universitari, nel frequentare il cammino su “I Dieci Comandamenti” presso il convento dei frati Minori di Monteripido di Perugia.”
“Al termine di questo cammino – prosegue – è cresciuta la necessità di trovare un posto nella Chiesa. Importanti sono state le esperienze dei campi estivi e invernali con i ragazzi del dopo cresima, l’attività del “Gr.Est.”, i pellegrinaggi mariani e in Terra Santa, la catechesi per gli adulti. Gradualmente è cresciuto sempre più in me il desiderio di donarmi, di spendere totalmente la mia vita per gli altri, e mi accorgevo di quanto più mi donavo tanto più ricevevo.”
“Ho vissuto quattro anni pienamente inserito nella vita della parrocchia di Castel del Piano, anni in cui sono stato guidato, corretto e incoraggiato da un parroco che si è messo al mio fianco mostrandomi il volto del sacerdozio – conclude – Nel silenzio, nella preghiera e nell’adorazione il Signore ha parlato e il mio cuore ha risposto con un forte “eccomi”, consapevole delle mie fragilità e dei miei limiti, ma ancor più convinto e fiducioso della Sua fedeltà”.