Una grande festa di popolo ha reso omaggio al Beato Angelo

Una grandissima festa di popolo quella che ieri ha visto migliaia di gualdesi abbracciare idealmente il Beato Angelo.

Le Feste Centenarie in onore del patrono di Gualdo Tadino hanno avuto il loro culmine domenica 1 settembre, quando l’urna contenente le spoglie dell’eremita di Casale è stata fatta uscire dopo 54 anni dalla basilica cattedrale di San Benedetto e portata a spalla in un lungo percorso per le vie della città.

Una processione lunghissima e partecipatissima, che ha visto la presenza di tutte le Confraternite del territorio, anche dei comuni limitrofi, e delle associazioni, delle autorità civili e religiose, oltre che delle quattro Porte, fondamentali nell’organizzazione dei portatori dell’urna.

Dopo la Preghiera Ecumenica Interdiocesana in occasione del “Tempo del Creato 2024” presso l’eremo del Beato Angelo, alle 18 sono stati celebrati i Vespri nella basilica cattedrale di San Benedetto presieduti dal presidente della Conferenza episcopale umbra e arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo. Hanno concelebrato il vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino, il vescovo della diocesi di Terni – Narni – Amelia monsignor Francesco Antonio Soddu, il parroco don Michele Zullato e il clero diocesano.

Durante la celebrazione dei vespri il vescovo Sorrentino, dopo aver ringraziato monsignor Boccardo, ha sottolineato che “in questo settimo centenario della morte del Beato Angelo abbiamo ricevuto l’indulgenza plenaria, da una ‘porta’ che ce lo ricorda e ce lo fa sperimentare e soprattutto ci siamo dati un programma, che è il nostro programma diocesano, delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, e cioè quello di essere sempre più una Chiesa che abita le case vive: di case di familiarità, di fraternità perché le nostre parrocchie della comunità diocesana intera sia sempre più una famiglia di famiglie e il nostro programma è anche il nostro contributo che diamo al cammino della Chiesa regionale mentre ci prepariamo all’assemblea della nostra Chiesa in Umbria. Grazie di cuore per aver dato maggiore solennità con la tua presenza a questo cammino che già intravede fin dall’inizio un cammino di gioia e di bellezza”.

Monsignor Boccardo, dopo essersi soffermato sulla biografia del Beato Angelo, ha detto che “percorrendo la biografia del Beato mi ha colpito il suo andare instancabile. Lui è stato un pellegrino che ha camminato attraversando l’Europa per recarsi a Santiago di Compostela e poi per andare a Roma. Le cronache dicono che non è potuto andare a Gerusalemme per la povertà della sua situazione però ha continuato a camminare. Questo cammino – ha aggiunto – lo ha condotto poi a separarsi dal mondo e dalla società per vivere in solitudine sotto lo sguardo di Dio. Questo peregrinare mi fa pensare alla storia della nostra vita. Anche noi siamo pellegrini pur non avendo la meta di un sentiero, di un luogo particolare. Tutta la nostra vita è un pellegrinaggio. Allora guardando il Beato Angelo nasce spontanea la domanda: verso dove sto andando? Che cosa sto cercando? Quale è la meta che mi sono proposto? Tutti facciamo esperienza della fatica, della confusione oltre che del disorientamento e per non sprecare il nostro camminare dobbiamo ritornare sempre sulla strada giusta. Questo è l’impegno affidato ad ogni cristiano fin dal giorno del suo battesimo, ritornare sulla strada giusta per non perdere di vista la meta per non sprecare la vita che abbiamo perché non ne abbiamo un’altra di riserva. Ne abbiamo una sola e dunque dobbiamo viverla bene con dei contenuti grandi riservando quello che è davvero il suo dare la pace del cuore senza accedere alle illusioni. Il Beato Angelo ci insegna a continuare il cammino senza fare confusione”.

Intorno alle 19 l’urna contenente le spoglie del Beato Angelo è stata fatta uscire dalla chiesa in una piazza Martiri gremitissima che ha lungamente applaudito.

Quindi il lento incedere della processione che ha toccato l’Istituto Bambin Gesù, la Porta de Sotto (dove transitò la salma del Beato Angelo il 15 gennaio 1324), la ex chiesa di Santa Chiara, la Madonnuccia, fino a fare sosta all’Easp in un momento commovente dove gli ospiti hanno atteso fuori dall’edificio l’arrivo dell’urna.

Infine il rientro nella basilica di San Benedetto, con la banda musicale fuori dalla chiesa che ha intonato “L’inno a Gualdo” e con la processione accolta dal vescovo Sorrentino e dal presidente del Comitato del Settimo Centenario Carlo Catanossi.

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Un applauso scrosciante e centinaia di fazzolettoni agitati hanno salutato il deposito a terra dell’urna, con tanta gente commossa ed emozionata.

A chiusura della giornata il “Concertone” in piazza Martiri dove, su due palchi, si sono alternati gruppi e cantanti gualdesi, inframezzati da uno spettacolo pirotecnico.

Perfetta l’organizzazione da parte del Comitato del Settimo Centenario.

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Redazione Gualdo News
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