Le radici gualdesi di Jamil Anderlini: da Palazzo Mancinelli ai vertici del giornalismo internazionale

È una storia che attraversa oceani, secoli e generazioni, quella di Jamil Anderlini. Una storia che parte da Gualdo Tadino e arriva fino ai vertici del giornalismo internazionale, là dove le notizie influenzano le decisioni che muovono il mondo. Una storia che, incredibilmente, torna a casa.

La scoperta delle sue origini gualdesi è stata fatta da noi di Gualdo News, partendo da un semplice indizio: quel cognome, Anderlini, così familiare e diffuso nel territorio. Una curiosità, la nostra, che non è nuova. Lo stesso istinto ci aveva già portati qualche anno fa a fare ricerche simili su altri personaggi di rilievo internazionale come Anthony Scaramucci, finanziere ed ex direttore della comunicazione della Casa Bianca, e Renè Pascucci, il calciatore più importante del Lussemburgo, riscoprendo anche in loro radici gualdesi profonde.

Così, seguendo il filo del cognome Anderlini, abbiamo ricostruito, grazie anche alla collaborazione di Mauro Guidubaldi e Daniele Amoni, un viaggio che parte da lontano. Fino ad arrivare a Costantino Anderlini, nato a Gualdo Tadino nel 1876, partito nel 1901 per gli Stati Uniti.

A raggiungerlo, due anni dopo, fu Celeste Mendichi, anch’essa gualdese. Si sposarono nel 1904 e si stabilirono in Kansas, a Frontenac, terra di miniere di carbone meno nota della Pennsylvania, ma ugualmente meta di molti emigranti italiani e, in particolare, gualdesi.

Lì nacquero i loro tre figli: Elios (detto Andy), Pense Reno (Pensiero) e Ida. Ma il destino della famiglia li portò presto in California, a San Francisco.

La storia di Elios Anderlini meriterebbe un capitolo a parte: cresciuto in una famiglia dove in casa si parlava esclusivamente gualdese – sua madre Celeste non imparerà mai l’inglese – e analfabeta fino all’età di 13 anni, divenne un importante avvocato, un punto di riferimento nella Bay Area. Anche suo figlio Terry ha seguito brillantemente le sue orme nel mondo del diritto, mantenendo sempre viva l’identità italiana, presiedendo associazioni di italo-americani e anche il prestigioso St. Francis Yacht Club. Sulla storia di Elios e della moglie Virginia è stato pubblicato in America anche un libro-intervista che ripercorre la vicenda familiare attraverso le loro parole.

Il figlio di Pense Reno è Victor Costantino, brillante biologo marino che ha compiuto ricerche in varie parti del mondo per poi trasferirsi negli anni ’70 in Nuova Zelanda, a Wellington, dove è cresciuto Jamil Anderlini.

Dopo quindici anni al Financial Times di cui sei da caporedattore per l’Asia, dal 2021 Jamil è direttore regionale di POLITICO in Europa, la principale testata digitale al mondo di informazione politica con un team di oltre 1.100 persone. È lui a guidare e implementare la strategia della testata nel Vecchio Continente e a rafforzarne lo sviluppo sul mercato. Un incarico di grande responsabilità, nel cuore pulsante del giornalismo internazionale, mentre POLITICO celebra il suo decimo anniversario in Europa.

E nonostante una carriera che lo ha portato da Wellington a Pechino e oggi a Bruxelles, Jamil non ha dimenticato le sue radici. Non solo conosce la storia della sua famiglia, ma ha anche visitato Gualdo Tadino, e in particolare Palazzo Mancinelli, da dove suo bisnonno Costantino partì oltre un secolo fa e dove morì nel 1948 mentre era tornato per abbracciare i suoi parenti. Ha visto la casa dei suoi antenati, toccando con mano quel legame antico che, generazione dopo generazione, continua a vivere.

Sabato 12 aprile Jamil sarà uno dei protagonisti del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, con un panel dedicato al giornalismo sostenibile in un’epoca di crisi politica. Durante la sua permanenza in Umbria, è previsto anche un incontro con il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti: un momento simbolico, emozionante, quasi a suggellare un ritorno che è anche una rinascita delle memorie.

Un ritorno alle origini che ci ricorda quanto lontano possano arrivare le radici piantate in una piccola città ai piedi dell’Appennino. E quanto, in fondo, il cuore sappia sempre dove tornare.

CHI E’ JAMIL ANDERLINI

Jamil Anderlini, 48 anni, è Direttore Regionale di POLITICO Europe. Da quando ha assunto questo incarico, ha guidato l’espansione della testata nel continente, supervisionando il lancio di nuovi prodotti editoriali e il potenziamento della presenza in nuove aree geografiche.

Sotto la sua guida, il traffico web di POLITICO.eu è raddoppiato, consolidando il ruolo della testata come punto di riferimento nel giornalismo politico internazionale. Avendo precedentemente diretto la redazione europea di POLITICO in qualità di caporedattore, i grandi successi giornalistici di Anderlini e le sue acute intuizioni strategiche hanno plasmato il successo della pubblicazione in Europa.

Grazie alla sua profonda conoscenza sia del panorama editoriale che del mondo in rapida evoluzione della politica globale, Anderlini ha supervisionato l’espansione di POLITICO in una varietà di mercati diversi, parallelamente a una strategia di redazione unificata con le attività americane dell’azienda.

Prima di approdare a POLITICO, ha lavorato per quasi 15 anni al Financial Times, dove ha ricoperto il ruolo di caporedattore per l’Asia dal 2016, dopo essere stato corrispondente e poi responsabile dell’ufficio di Pechino. Da vicedirettore e membro del comitato editoriale, ha supervisionato la copertura editoriale e la strategia per l’Asia.

La sua carriera giornalistica è iniziata in Cina, dove ha lavorato anche per il South China Morning Post e la China Economic Review.

Pluripremiato per la sua attività giornalistica, Jamil Anderlini è considerato uno dei massimi esperti occidentali di politica ed economia cinese. Parla e scrive correntemente in cinese mandarino.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti figurano l’Editorial Excellence Award della Society of Publishers in Asia (2010), il Best Digital Award di Amnesty International, l’UK Foreign Press Association Award, e più volte il premio SOPA per miglior articolo e miglior editorialista. È stato anche finalista al prestigioso Orwell Prize per la scrittura politica.

Nel 2013 è stato nominato Young Global Leader dal World Economic Forum e ha partecipato a programmi di formazione di alto livello alla Harvard Kennedy School e alla Yale University, dove è stato Poynter Fellow e Cowles Visitor. È stato membro del comitato consultivo dell’Edward R. Murrow Center for a Digital World e nominato Finance Leaders Fellow presso l’Aspen Institute nel 2019.

Nato in Kuwait e cresciuto in Nuova Zelanda, ha conseguito una laurea in letteratura inglese presso la Victoria University di Wellington e un diploma post-laurea in giornalismo presso l’Auckland University of Technology.

È autore dell’e-book The Bo Xilai Scandal, pubblicato da Penguin e Financial Times nel 2012.

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Redazione Gualdo News
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