(acs) La vicenda della proroga anticipata della concessione mineraria per lo sfruttamento della acque minerali da parte di Rocchetta SpA fino al 2040, con incremento del volume dei prelievi nel territorio del Comune di Gualdo Tadino, su cui i consiglieri del Movimento 5 stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno presentato una specifica mozione, tornerà in Commissione per ulteriori approfondimenti alla luce della sentenza che ha riconosciuto la titolarità dei terreni in questione alla Comunanza agraria e non al Comune di Gualdo Tadino.
“La sentenza – ha detto Liberati in aula – ci dà ragione: la proroga con 7 anni di anticipo non andava accordata. Infatti la Comunanza agraria, che ha una storia di 470 anni, è tornata in possesso dopo 40 anni di connubio fra Regione e Comune di Gualdo Tadino di terreni per quasi 2.500 ettari. Un fatto non irrilevante perché a questo punto è la Comunanza che deve gestire la questione Rocchetta e non il Comune, che impropriamente aveva preso per sé tutti i beni montani, i terreni e i fabbricati. La collettività riprende quota e stavolta la Rocchetta dovrà tirare fuori i soldi per davvero. Basta arricchire le multinazionali. La Regione si è prostituita agli imbottigliatori di turno, un tradimento ai danni dei cittadini che dura da 40 anni. Adesso, non resta che ritirare in autotutela immediatamente la concessione, venendo a decadere tutti gli atti conseguenti. Il Comune di Gualdo Tadino, che negli ultimi 20 anni ha avuto dalla multinazionale solo 16mila euro, è da oggi un abusivo e non può più essere assecondato. Se necessario – ha aggiunto – faremo i nostri passi anche con la Guardia di Finanza. Fa specie che in una fase in cui lo Stato fa dei passi indietro a beneficio delle comunità locali, la Regione voglia continuare ad assecondare gli imbottigliatori di turno, quando dovremmo imbottigliarla noi, anziché fare lo scendiletto di certi soggetti”.
L’assessore Fernanda Cecchini ha replicato che “l’interesse primario della Regione è la salvaguardia degli interessi pubblici e dell’ambiente, tenendo bene a mente che l’azienda in questione dà lavoro a diverse persone e ha previsto interventi di riqualificazione del territorio per 6 milioni e mezzo di euro. Inoltre, nel concedere una proroga della concessione la Regione ha messo dei limiti precisi alla captazione dell’acqua: non più di 25 litri al secondo. Prima ancora di venire a conoscenza della sentenza favorevole alla Comunanza agraria, avevamo già trovato una sintesi della vicenda, con Rocchetta che mette a disposizione 26mila euro l’anno riconoscendo l’uso civico, quindi la sentenza non mette in discussione quanto già stipulato”.
Dai banchi dell’opposizione, Claudio Ricci (RP) si è subito dichiarato favorevole ad un approfondimento in Commissione alla luce della sentenza, perché – ha detto – ci sono convenzioni in atto e le problematiche giuridiche sono complesse”.