GUALDO TADINO – Sono passati 60 anni dalla tragedia di Marcinelle, la località belga nella cui miniera l’8 agosto 1956 morirono 262 operai. 136 erano italiani e nell’occasione della triste ricorrenza il museo dell’Emigrazione Pietro Conti di Gualdo Tadino intende ricordare questa immensa tragedia.
Proprio lo scorso giugno, una rappresentanza del museo gualdese, composta dal sindaco Massimiliano Presciutti, Presidente del Museo dell’Emigrazione e Daniela Menichini, responsabile del centro studi, è stata ospite in Belgio all’incontro “Marcinelle 60, Migrazione in Europa. Da Marcinelle alla crisi dei rifugiati”.
Ora il museo, come ogni anno, rende omaggio alle vittime della miniera belga. I minatori di Marcinelle erano emigranti che, trasferitisi all’estero in cerca di lavoro, stimolati dal patto italo – belga “braccia in cambio di carbone”, trovarono un’occupazione onesta ma pericolosa, e purtroppo pagarono con le loro vite la scelta di affrontare il sacrifico dell’emigrazione.
Marcinelle, con questa tragedia, diventò il simbolo della sofferenza e del sangue versato sul lavoro dagli italiani nel mondo. “Ricordare questo drammatico evento – sottolinea il sindaco Presciutti – arricchisce la nostra coscienza del valore della memoria dell’emigrazione, comprendendo il coraggio, la fatica e il sacrificio degli emigrati italiani all’estero”.
In cosa consiste la commemorazione? Ce lo spiega Catia Monacelli, direttrice del museo dell’Emigrazione: “In questi giorni, nella sezione dedicata alla miniera, verranno proiettati a ciclo continuo immagini e documentari sull’argomento, a memoria del sacrificio di tutti i migranti. Quelli di ieri e quelli di oggi, che drammaticamente perdono la vita nel sogno di raggiungere le nostre coste”.
A causa di un errore umano, l’8 agosto 1956 il Belgio venne scosso da una tragedia senza precedenti, un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbone del Bois du Cazier causò la morte dei minatori che, senza avere via di scampo, furono soffocati dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio andarono avanti fino al 23 agosto quando, dopo avere raggiunto i 1055 metri di profondità, uno dei soccorritori pronunciò in italiano: “tutti cadaveri!”.
Il museo dell’Emigrazione è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30. Il sito web è www.emigrazione.it.