Si è svolta giovedì 11 luglio la decima edizione della celebrazione della festività di San Benedetto da Norcia nelle grotte di Monte Cucco.
L’11 luglio del 2010 l’allora vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli, scese nelle cavità appenniniche insieme al vescovo emerito, monsignor Pietro Bottaccioli. Fu l’inizio di quella che ormai è diventata una vera e propria consuetudine: la memoria liturgica del patrono d’Europa e protettore degli speleologi celebrata proprio nella sala detta “della cattedrale”, lungo l’itinerario sotterraneo delle grotte del Cucco.
Anche quest’anno una cinquantina di persone sono scese in profondità per partecipare alla santa messa celebrata dall’attuale vescovo della diocesi eugubina, monsignor Luciano Paolucci Bedini.
«San Benedetto da Norcia – ha detto Paolucci Bedini durante il rito – oltre a essere un nostro carissimo conterraneo umbro, è il fondatore del monachesimo e non a caso il primo dei patroni d’Europa. La figura di un uomo che, a un certo punto della sua vita, pur avendo fatto un percorso di studi, di crescita e di approfondimento, si trova a lasciare tutto. Ma il suo lasciare tutto non è per abbandonare il mondo. Benedetto all’inizio fa un gesto particolare: cerca una montagna, un luogo isolato, una grotta. Quando saliamo in montagna o scendiamo nel grembo della terra come adesso, la prima cosa che ci colpisce è il silenzio. Ma dentro questo silenzio non c’è il vuoto, non c’è l’assenza. C’è il sussurro più vero della vita, della creazione e questo ci porta ad ascoltare ciò che di più profondo noi abbiamo dentro».
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Costacciaro, Andrea Capponi, autorità civili e religiose, rappresentanze istituzionali e un gruppo di fedeli.