Il Partito Democratico di Gualdo Tadino respinge le affermazioni di Forza Italia sul supposto immobilismo dell’amministrazione comunale, sottolineando invece l’importanza dei progetti portati avanti dall’esecutivo attualmente in carica.
In un comunicato stampa il Pd critica la nota diffusa ieri dal circolo gualdese di Forza Italia, in particolare ritenendo “alquanto approssimativo parlare di una situazione di immobilità nella città di Gualdo Tadino”, e sottolineando che negli anni in cui ha governato l’amministrazione Presciutti sono stati portati avanti, realizzati e ultimati svariati progetti.
Il partito richiama l’attenzione sugli interventi in corso e su quelle realizzati, evidenziando “l’ottima capacità progettuale dimostrata dall’attuale amministrazione tra investimenti e fondi del PNRR attratti negli anni”, nonostante le difficoltà che gli enti comunali hanno attraversato in questi anni.
È “ai limiti del ridicolo”, afferma il comunicato, che la sezione locale di Forza Italia sostenga che “le grandi questioni gualdesi si sono sbloccate solamente grazie all’impulso che arriva dalla Regione, mentre tutto il resto è immobile”. Il Pd, infatti, afferma di stentare “a capire quali siano i fatti messi in atto e gli investimenti perpetrati dalla Regione, se non continue ed inutili perdite di tempo sulle due macro questioni che interessano la città”.
Il riferimento va ovviamente alla riqualificazione dell’ex ospedale Calai, “che tra annunci e proclami non avanza di un solo passo verso un esito positivo della questione” e quella dell’area della Rocchetta “che va avanti a stenti, grazie a chi vuole custodire “gelosamente” il potere decisionale in merito senza condividere progettualità strategiche per la città”, chiedendo di capire quando e come l’area tornerà disponibile ai cittadini, “visto che siamo rimasti ad un video di presentazione in cui si paventavano grandi progetti, di fatto ancora appesi al palo“.
Il Partito Democratico di Gualdo Tadino conclude affermando che di non voler alimentare polemiche, bensì intende sollecitare “chi di dovere nei confronti di opere che aspettano di essere portate a compimento e potrebbero, di fatto, cambiare il volto della città”.