La questione dei servizi sanitari nel territorio di Gualdo Tadino torna al centro del dibattito politico. A rilanciare l’allarme è Alessia Raponi, coordinatrice cittadina della Lega, che fa sapere che già nel novembre 2023 aveva segnalato all’assessore regionale competente la sospensione del servizio ginecologico, prevista per la fine di quel mese.
“Un allarme lanciato non solo come figura politica – spiega Raponi – ma anche come paziente del medico che prestava servizio presso il Distretto sanitario e il consultorio di Gualdo Tadino.” In risposta, sottolinea l’esponente leghista, l’assessorato aveva garantito il mantenimento del servizio, che effettivamente è stato assicurato, anche se “in forma ridotta rispetto al passato”.
La questione è tornata di attualità grazie a una PEC inviata dal gruppo di opposizione cittadina di Rifare Gualdo, indirizzata a Comune, Usl Umbria 1 e Distretto Sanitario, con la richiesta di un “ripristino immediato del servizio”, che risulta assente da diversi mesi. A questa sollecitazione, il Distretto Alto Chiascio ha risposto con l’impegno a una rapida riprogrammazione delle visite.
Ma per Raponi il vero problema è un altro. “Il consultorio, da sempre un punto di riferimento stabile e completo nella nostra città, verrà ora mantenuto solo al mattino. Nel pomeriggio sarà accessibile solo su prenotazione, oppure sarà necessario recarsi al consultorio di Gubbio, il quale, invece, sarà aperto anche per ben quattro pomeriggi”.
Preoccupazioni emergono anche sul fronte del SERD (Servizio per le Dipendenze), che risulta fortemente ridimensionato. “Avevo già chiesto chiarimenti – continua l’esponente leghista – Oggi le visite mediche si effettuano solo su appuntamento e la distribuzione dei farmaci avviene esclusivamente a Gubbio”.
Raponi punta il dito anche contro le condizioni degli immobili del Distretto sanitario. “Infine non si può ignorare il degrado strutturale degli immobili del Distretto e degli stabili principali, completamente abbandonati da anni, fin dalla chiusura dell’Ospedale Calai nel 2008. Le foto parlano chiaro: nessuna manutenzione, nessuna attenzione”.
La coordinatrice della Lega denuncia quello che definisce un “totale disinteresse da parte dell’amministrazione cittadina, che da anni avrebbe dovuto farsi sentire nelle sedi competenti per difendere i servizi sanitari locali”.
“Non solo per riottenere quelli trasferiti a Gubbio – conclude Alessia Raponi – ma soprattutto per evitare che anche gli ultimi vengano spostati altrove. Non tutto può essere concentrato a Gubbio. Gualdo Tadino non può continuare a perdere pezzi, soprattutto quando si tratta di servizi fondamentali per la salute dei cittadini. Siamo un comprensorio e i servizi vanno equamente distribuiti tra le città, non accentrati in una sola”.