Dopo una lunga attesa e un delicato intervento, Massimiliano, 51 anni, racconta il suo percorso di rinascita grazie alla donazione di un cuore.
“Sono felice di raccontare brevemente quello che mi è capitato verso la fine del 2024 affinché si possa comprendere ancora di più l’importanza della prevenzione, della volontà di donare, della vicinanza delle persone che ci vogliono realmente bene.”
Dopo che all’Ospedale di Foligno i medici hanno capito la gravità del mio stato di salute, sono stato ricoverato presso il nosocomio di Siena. E’ qui che ho dovuto affrontare la prova più difficile della mia vita: lottare, sperare e credere che sarei riuscito a superare questo momento e tornare alla vita.
Grazie alla speciale umanità e professionalità dell’equipe della professoressa Valente e la dottoressa Bernazzalli, della cardiochirurgia, di tutto il personale infermieristico, nessuno escluso, ho affrontato nel migliore dei modi il percorso che mi avrebbe preparato al trapianto di cuore.
Son stati giorni difficili, “di lacrime e preghiere”, duri da sopportare per il fisico e per la mente, ma le persone che ho citato sopra (sicuramente, scusandomi, qualcun altro avrò dimenticato) sono state fondamentali, senza di loro sarebbe stato tutto più complicato: hanno lavorato soltanto affinché io tornassi alla vita, e così è stato.
Ma l’attesa di un cuore nuovo non si supera se non hai vicino l’affetto di chi ti vuole bene veramente. Mi ritengo fortunato perché ho avuto sempre a fianco la mia compagna, la mia famiglia, i mie migliori amici.
Grazie a loro e per loro non ho smesso mai di crederci. La forza e la convinzione di farcela credo siano state l’antidoto migliore fino al giorno in cui mi è stato detto che era arrivato un cuore per me: il cuore di una persona che in vita aveva capito il valore di donare.
Per me era arrivato il momento di iniziare una nuova vita.
Oggi, a pochi mesi dal trapianto, sto facendo un percorso di riabilitazione presso il Centro di Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare di Gualdo Tadino, grazie alla presa in carico multidisciplinare garantita dalla dottoressa Silvia Martinelli, responsabile del servizio e di tutti i medici della U.O. della Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino, degli infermieri, del fisioterapista, della psicologa, del nutrizionista al fine di fornire un’assistenza completa e personalizzata.
Racconto questo per sottolineare l’importanza di questo Centro, che ringrazio vivamente unitamente all’Associazione A.N.A.CA. che quotidianamente affianca e supporta il lavoro degli operatori dell’equipe della Riabilitazione Cardiologica di Gualdo Tadino nonché dei pazienti.
Concludo questo mio breve racconto con un pensiero speciale alla persona il cui cuore ora batte dentro di me.
Donate, se potete, e non smettete mai di crederci!
M.P.














