Luciano Recchioni, delegato Fiom Cgil, ha tracciato un bilancio del 2017, tutt’altro che positivo sotto il profilo del lavoro nel territorio della Fascia Appenninica, segnato dalla chiusura definitiva della Antonio Merloni, “che per oltre 30 anni ha dato sviluppo e crescita al territorio – sottolinea – Averla persa definitivamente e il cessare degli ammortizzatori sociali hanno contribuito notevolmente all’impoverimento economico-sociale di molte famiglie.”
VICENDA TAGINA – Il sindacalista mette poi in evidenza un altro capitolo altrettanto importante sotto il profilo economico-occupazionale: quello legato alla vicenda Tagina e alle trattative per la sua cessione. “La Tagina sta a Gualdo Tadino come la Fiat a Torino o la Perugina a Perugia – dice Recchioni – In questo decennio di crisi, Tagina ha cercato di stare al passo con i tempi, cercando di modificare la propria produzione, cercando nuovi mercati, investendo in tecnologia, ora si è arrivati al passo finale per la sua cessione. La presenza di un gruppo italiano interessato all’acquisizione ci fa sperare per il futuro, anche se questo ha voluto dire comunque perdere posti di lavoro.”
CALO DEMOGRAFICO – Un altro elemento fortemente negativo che secondo Recchioni ha caratterizzato il 2017, “il peggiore anno dell’ultimo decennio”, è il calo demografico: “Un segnale della mancanza di lavoro, un segnale della ripresa dell’emigrazione e al tempo stesso gli stranieri lasciano Gualdo in cerca di lavoro in altre zone. In questo territorio non si registrano i segnali di ripresa.”
LA RIPRESA PASSA PER JP, ROCCHETTA E CALAI – Per il delegato Fiom Cgil il 2018 può però rappresentare una svolta positiva per il territorio, partendo dalla JP Industries, che però necessita “di quei sostegni che tutte le aziende hanno, mentre fino ad oggi per la J.P. sono stati preclusi”.
Altra vicenda calda è quella legata alla nuova concessione Rocchetta, bloccata al Tar. “Oggi la Fascia Appenninica non può permettersi il lusso per una questione politica, perché di questo si tratta, di perdere un investimento da 30 milioni di euro e il risanamento dell’area delle Fonti della Rocchetta – sottolinea Recchioni – Mi auguro che vengano tenute nella giusta considerazione tutte le prese di posizione che, nel corso di questi anni, le varie associazioni di categoria del territorio (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio), le organizzazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) e associazioni di volontariato hanno manifestato a sostegno dell’investimento Rocchetta.”
Altro aspetto che attende una definizione giudiziaria nel 2018 è quello che riguarda l’ex ospedale Calai. “Si spera che anche questa arrivi nel più breve tempo possibile – conclude Recchioni – Il progetto per il recupero del Calai è pronto, i finanziamenti anche, bisogna chiudere la vicenda nel più breve tempo possibile impedendo a tutta la struttura di andare in un lento continuo degrado. Mi auguro che anche in questo caso ci sia un senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti in causa.”