Chiuso l’Anno Centenario del Beato Angelo. Si apre l’Anno Santo giubilare

La vita del Beato Angelo è la firma messa in calce, di proprio pugno a questi testi perché lui nella sua vita ha cercato principalmente l’amore: ha cercato Dio e ha usato le cose del mondo con rispetto come se nessuna fosse sua”.

Lo ha detto il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, mercoledì 15 gennaio durante la solenne concelebrazione eucaristica nella concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino in occasione della solennità del Beato Angelo, compatrono della diocesi, in apertura dell’Anno Santo giubilare, concelebrata dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alla presenza della presidente della Regione Stefania Proietti e delle autorità civili e militari.

Il punto è – ha aggiunto il cardinale Gambetti –  davanti al suo esempio che sopravvive al tempo, io faccio come lui? Uso appositamente il tempo all’indicativo ‘faccio’ e non al condizionale ‘farei’ perché non vorrei che rimanesse lo spazio per quella vocina che subito sussurra ai nostri orecchi: ‘ma la sua è una vita impossibile, fuori dal tempo, lui era un eroe non fa per me’. Perché settecento anni sono tanti e lo sono in un duplice senso. Sono il segno di una vita che continuamente fiorisce come le siepi di biancospino nel giorno del suo transito e lo farà per sempre perché la sua è una vita compiuta, bella eternamente feconda e felice.”

I settecento anni – ha detto ancora il cardinale – sono anche il segno di una distanza culturale, sociale, ambientale incolmabile, per cui non si può riproporre oggi la sua stessa esperienza, ma fare come lui non vuol dire fare le stesse cose dal punto di vista dell’esperienza storica, ma dal punto di vista dell’esperienza umana cioè la sua umanità, le caratteristiche della sua umanità devono, oso dire, contraddistinguere anche noi che siamo cristiani. Chiediamo al Beato Angelo ha concluso – di intercedere per noi, di accompagnarci. In questo Anno Giubilare che si apre, lui ci accompagna. Chiediamogli di intercedere affinché possiamo fino in fondo preferire la sapienza di Dio a quella del mondo ed essere così una luce che da questo colle, direi beato, si irradia nella valle, si irradia nella regione, si irradia nel mondo”.

Al termine della celebrazione eucaristica il presidente del Comitato Settimo Centenario, Carlo Catanossi, ha consegnato un assegno simbolico di 10.000 euro al cardinale Gambetti, da portare all’attenzione di Papa Francesco, chiudendo un impegno preso il 15 gennaio 2024.

Infatti lo scorso anno venne consegnata al cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore della Santa Sede una pergamena a triplice firma (del sindaco, del vescovo e del presidente del comitato organizzatore) dove veniva sancito che tutte le iniziative svolte durante l’anno da parte sia del Comitato che delle associazioni aderenti, venivano destinate a un’azione concreta di sostegno per due strutture in Terra Santa che si occupano dell’assistenza dei bambini che vivono la guerra come orrore quotidiano.

Nel pomeriggio si è svolta la celebrazione del Transito, dei secondi vespri e la santa messa presieduti da monsignor Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola. Infine, la chiusura della Porta Santa del Settecentenario della morte del Beato da parte del vescovo Sorrentino.

I fuochi d’artificio, che lo scorso anno avevano salutato l’inizio dell’anno centenario, e la banda musicale di Gualdo Tadino hanno concluso questi dodici mesi intensi, che rimarranno indelebili nella memoria di chi li ha vissuti.

Domenica 19 gennaio alle ore 11.15 la santa messa di ringraziamento per il Centenario in suffragio dei soci vivi e defunti della Pia Associazione del Beato Angelo presieduta dal cardinale Fortunato Frezza, canonico della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano.

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Redazione Gualdo News
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