Si fa sempre più grave e preoccupante l’allarme sui rincari dei prodotti alimentari, sia sulla spinta dell’aumento delle materie prime, sia sull’onda dei rincari energetici che influiranno sui costi di produzione e di trasporto.
Risale a pochi giorni fa l’ennesimo allarme di Fiesa Assopanificatori Confesercenti sull’incredibile rincaro delle farine, che ha raggiunto picchi dell’81%, in merito ai quali l’associazione ha chiesto un’indagine parlamentare.
“Non possiamo che sottoscrivere tale appello, per fare chiarezza sugli aumenti e scongiurare l’ipotesi che questi diventino una ghiotta occasione di speculazione – sottolinea Federconsumatori – In tal senso, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha confrontato i prezzi di alcuni prodotti alimentari tra marzo di quest’anno (periodo in cui già si registravano alcune tensioni sui costi delle materie prime) e oggi (con ulteriori aumenti dei costi delle materie prime agricole: +22% per il frumento e +79% per l’avena).”
I rincari che ne emergono sul versante dei prezzi al consumo sono notevoli (mediamente del +15%) e sforano la soglia del 30% nel caso della farina, del pane in cassetta e della pasta integrale.
Prodotti mar-21 ott-21 Var. % Farina Kg. 1 € 0,79 € 1,09 38% Pane al Kg. € 3,47 € 3,86 11% Pane in cassetta € 1,20 € 1,59 33% Crackers light € 2,35 € 2,39 2% Penne Kg. 1 € 1,64 € 1,72 5% Spaghetti Kg. 1 € 1,64 € 1,72 5% Pasta integrale Kg. 1 € 2,18 € 2,90 33% Tramezzino € 2,50 € 2,69 8% Pizza Margherita € 7,00 € 7,50 7% Pizza 4 stagioni € 9,00 € 9,50 6%
Alla luce di questi rincari Federconsumatori ha inviato una segnalazione all’AGCM invitandola a verificare la sussistenza di ipotesi di cartello sui prezzi dei prodotti alimentari, così come avvenuto nel 2008, così come ha invitato il Parlamento ad avviare un’indagine sugli aumenti di GPL, metano e carburanti.
“In una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando è fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all’intero sistema produttivo“, conclude Federconsumatori